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LA NUOVA OLBIA

Olbia, vandali sulla spiaggia dedicata ai disabili

Nella notte 12 lettini dello stabilimento Asd My Sportabilità, inaugurato meno di un mese fa, sono stati distrutti a coltellate di Serena Lullia

OLBIA. Osserva i 12 lettini squarciati a coltellatecon lo sguardo gonfio di tristezza. Mario Petrone, allenatore del Pisa e gestore della spiaggia per disabili al Lido del sole, quei fendenti li sente nel cuore. Perché sa che quel gesto è molto di più di un semplice atto vandalico. Meno di un mese fa ha inaugurato il suo progetto di inclusione sociale “Asd My Sportabilità”. Idea importata in terra sarda dopo l’incontro con Enrico Zucchi, presidente dell’associazione calcistica Crema 1908. Sul litorale con vista sul faro di Olbia sono stati srotolati 160 metri di passerella. In questo modo anche chi è in sedia a rotelle non resta prigioniero della sabbia. Ci sono poi i lettini e le sdraio rialzate in modo che il disabile possa alzarsi in modo autonomo. Ma anche toilette dedicate, bagnini operativi tutto il giorno, un pedalò studiato per esigenze particolari. Il prossimo passo è un campo da pallanuoto.

«Sono molto amareggiato – commenta Petrone –. Chi ha fatto questo gesto ignobile ha colpito una associazione no profit e un progetto di inclusione sociale che vuole semplicemente consentire ai disabili di vivere il mare come tutti gli altri». Ma non in modo ghettizzato. Lo spazio di spiaggia attrezzato al Lido del sole nasce per essere vissuto dai diversamente abili insieme agli altri bagnanti. «Semplicemente il nostro stabilimento è attrezzato anche per chi ha difficoltà motorie, è in carrozzina o ha altri problemi che comportano una disabilità», continua l’allenatore del Pisa. Ieri mattina, alle 7,45, è stato il bagnino dello stabilimento ad accorgersi dei danniai 12 lettini. Erano stati lasciati aperti sulla striscia di sabbia come ogni sera.

«Tagli ben netti per impedire che potessero essere utilizzati – racconta Petrone –. Il primo pensiero che ho avuto stamani è stato di mollare tutto. Azioni di questo tipo sono disarmanti, ti lasciano senza parole. È un gesto ignobile». Dopo un primo momento di sconforto Petrone ha poi pensato al sorriso delle tante famiglie che in questo mese hanno frequentato lo stabilimento. Alla signora che accompagna il marito malato dialzheimer e nel mare ritrovano quella normalità che la malattia cancella. Ha rivisto la gioia di un signore in carrozzina che ha potuto scivolare le onde su uno speciale pedalò.

«Sono loro che ci danno la forza di andare avanti e di credere ancora in questo progetto – conclude –. È incredibile che si possa colpire una attività no profit, che si regge sulle donazioni. Noi diamo un servizio per consentire a tutti di vivere il mare.

Abbiamo fatto grande fatica ad attrezzate la spiaggia, al momento non abbiamonemmeno tutti i soldi per completarla. Subire un colpo del genere fa male. Significa che c’è ancora molto da fare per far capire il significato di progetti come questo. Serve un cambio di mentalità».

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